FWU Italia, come richiesto dall’Autorità di Vigilanza italiana IVASS, ha pubblicato sul proprio sito una serie di informazioni riguardanti l’insolvenza di FWU LIFE INSURANCE LUX S.A ed aggiornamenti sulla situazione di FWU A.G. e relative controllate.
Nella nota pubblicata, FWU Italia informa che i beni dei clienti sono “…al sicuro grazie ai presidi previsti dai requisiti normativi e sono depositati presso una banca terza, Caceis Investor Services, una delle maggiori banche depositarie al mondo” e chiarisce che “…in Lussemburgo esiste un sistema speciale, il cosiddetto “triangolo di sicurezza “, che ha lo scopo di tutelare i diritti dei clienti nel caso in cui una compagnia assicurativa si trovi in difficoltà finanziarie”.
Se questo da un lato può dare un senso di rassicurazione a coloro che hanno sottoscritto polizze emesse dalla compagnia, dall’altro pone una serie di interrogativi ai quali non è semplice dare una risposta chiara e definitiva.
Innanzitutto, occorre chiarire che FWU LIFE INSURANCE LUX S.A. - che appare essere la principale emittente per i sottoscrittori italiani delle polizze - è stata posta in amministrazione straordinaria. Dall’esame dei bilanci potrebbero emergere problemi nella gestione societaria e, a seconda del tipo di polizza sottoscritta, non è detto che le somme versate possano ritornare integralmente al sottoscrittore: non solo, quasi sicuramente potrebbero essere compromessi anche i frutti della gestione.
Da un primo esame è infatti emerso che i prodotti della società non appartengano ai “classici” prodotti assicurativi, ma siano presenti anche polizze multiramo, nelle quali il capitale investito si può ridurre anche in maniera consistente in quanto parametrate ad indici di mercato.
A questo si deve aggiungere il fatto che i costi di caricamento e di gestione delle polizze sottoscritte non entrerebbero comunque nell’eventuale rimborso del capitale.
Al momento ricordiamo che FWU LIFE INSURANCE LUX S.A è stata ammessa dal tribunale del Lussemburgo alla sospensione dei pagamenti per un periodo massimo di 6 mesi, a partire dal 2 agosto 2024.
Tutta la situazione risulta quindi piuttosto intricata e il “pallino” ora è nelle mani dell’autorità di controllo lussemburghese CAA, la quale dovrà verificare – oltre alle motivazioni per le quali si è giunti a questa situazione – anche la possibilità di ricostituire i requisiti patrimoniali minimi richiesti dalla normativa.
Cosa fare ora?
Come abbiamo già indicato nell’articolo precedentemente pubblicato, cui vi rimandiamo per ulteriori dettagli cliccando qui, consigliamo ai sottoscrittori delle polizze di monitorare la situazione e di rivolgersi alla nostra associazione per valutare e tutelare al meglio la propria posizione.
Per parte nostra, vi terremo informati circa l’evolversi della situazione.