La diffusione di internet è inarrestabile, secondo l’indice Desi il 61% delle famiglie ha una connessione a banda larga fissa. Gli operatori sono aumentati e le possibilità di risparmio ci sono.
Il Digital Economy and Society Index (Desi) è un indice che annualmente riassume gli indicatori sulle prestazioni digitali dell’Europa e tiene traccia dei progressi dei paesi dell’UE dal 2014, l’ultimo rapporto (2021) indica che «il 61% delle famiglie è abbonato alla banda larga fissa, un dato leggermente inferiore alla media Ue (77%). La percentuale di famiglie che disponevano di una velocità di almeno 100 Mbps ha continuato a crescere, passando dal 22% nel 2019 al 28% nel 2020, leggermente al di sotto della media Ue del 34%».
La maggior parte utilizza internet per reperire informazioni (73,6%), tenersi aggiornato circa le ultime notizie (67,4%), informarsi su come fare qualcosa (60,7%), trovare nuove idee o ispirazione (57,5%) oppure cercare posti e viaggi (56,9%). Le altre opzioni più ricorrenti sono: guardare video e serie tv (50.9%), ascoltare musica (49,8%), cercare brand (45,1%) e impegnare il tempo libero (44,8%) – Digital Report febbraio 2022, (We Are Social, in collaborazione con Hootsuite).
Come risparmiare
- Facciamo il punto su cosa ci serve (fisso o mobile? entrambi?…);
- Se può essere il nostro caso valutare le offerte combinate (fissa/mobile/internet);
- Controllare se ci sono servizi accessori a pagamento (trasferimento di chiamata, avviso di chiamata, segreteria telefonica…) se non ci servono chiediamo di eliminarli;
- Chiedere l’invio elettronico della bolletta e domiciliare il pagamento. Un singolo invio può arrivare a costare 1 euro cui aggiungere un altro per le commissioni di pagamento. Poiché la bolletta in genere è bimestrale queste due semplice operazioni ci permettono di risparmiare almeno 12 euro all’anno;
- Fare un controllo periodico delle offerte di mercato. Le compagnie tendono spesso a fare offerte allettanti per attrarre nuovi clienti, attenzione però alla durata (in genere 12/24 mesi) e alle condizioni alla scadenza;
- Se decidete di cambiare compagnia telefonica, chiedete che prima dell’attivazione vi inviino il contratto con tutte le informazioni relative all’offerta che volete, così da evitare sorprese all’ultimo momento;
- Se ci sono problemi ricordate che per i contratti stipulati al di fuori dei luoghi commerciali (ad es. per strada o online) possiamo esercitare il diritto di ripensamento entro 14 giorni dall’accettazione della proposta.
Cambiare operatore
Il principale elemento per cambiare gestore di internet, fibra e ADSL di casa è il codice di migrazione che viene fornito dal gestore all’attivazione dell’abbonamento. Quando si passa ad un nuovo gestore è necessario comunicare il codice per avviare la procedura di migrazione, se non ve lo ricprdate nessun problema lo trovate sulle bollette ricevute.
Se si decide di cambiare operatore è prima necessario valutare le offerte dei differenti gestori, per trovare la soluzione più congeniale e vantaggiosa.
Una volta identificato l’operatore bisogna contattarlo per fare una richiesta di abbonamento, fornire i dati richiesti e il codice di migrazione, infine sottoscrivere un contratto cartaceo o registrarlo telefonicamente.
Il nuovo operatore telefonico si occuperà di comunicare al vecchio fornitore la tua scelta e di avviare le pratiche per il passaggio. La Legge n. 40/2007 specifica che la migrazione deve avvenire entro i 30 giorni lavorativi. Ciò implica che l’effettivo passaggio di un cliente da un operatore all’altro deve concretizzarsi entro e non oltre i 30 giorni lavorativi. Il vecchio gestore è inoltre tenuto a fornire il servizio fino a che non sarà attivo il nuovo contratto.
Quali spese vengono addebitate agli utenti che recedono dal contratto?
L’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni (AGCOM) ha adottato apposite Linee guida (Delibera n. 487/18/CONS) e svolge un’attenta azione di vigilanza sulle spese di dismissione e di trasferimento dell’utenza applicate dagli operatori in caso di recesso anticipato.
- I costi di dismissione e migrazione della linea non possono eccedere il canone mensile mediamente pagato dall’utente o se più bassi i costi effettivamente sostenuti dagli operatori per dismettere o trasferire la linea;
- la restituzione degli sconti dovrà essere equa e proporzionata al valore del contratto ed alla durata residua della promozione; questo significa che agli utenti non potrà essere richiesta la restituzione integrale degli sconti goduti;
- gli utenti potranno continuare a pagare le rate residue dei beni e dei servizi anche se recedono dal contratto prima della scadenza del piano di rateizzazione, che non potrà comunque superare i 24 mesi.
Il risparmio annuo ottenibile
Il 18 agosto abbiamo cercato le offerte per cambiare operatore, la migliore aveva un canone di 18,95 euro al mese, l’ultima in classifica aveva un canone di 35,95 euro al mese. Una differenza di 204 euro all’anno.
Segui i nostri consigli e ti accorgerai quanto potrai risparmiare. |