Il cd Decreto Carburante convertito in legge lo scorso marzo (23/2023) prevede l’obbligo per tutti i distributori di esporre un cartellone riportante i prezzi medi relativi alle tipologie di carburanti disponibili presso il proprio punto vendita, assicurandone l’aggiornamento con frequenza giornaliera.
In questo periodo di forte aumento dei prezzi dei carburanti (clicca qui), entra in vigore dal primo agosto l’obbligo, per tutti i distributori, di esporre un cartellone riportante i prezzi medi relativi alle tipologie di carburanti disponibili presso il proprio punto vendita.
Il cartellone deve essere esposto entro le ore 10:30 se l’orario di apertura è precedente o contestuale alle ore 8:30; qualora l’orario di apertura sia successivo alle ore 8:30, gli esercenti espongono i prezzi medi entro le due ore successive all’apertura; in caso di apertura 24 ore su 24 gli esercenti espongono i prezzi medi entro le ore 10.30.
Gli impianti situati lungo la rete autostradale faranno riferimento ai prezzi medi nazionali dei carburanti, pubblicati sul sito internet del Ministero, mentre gli impianti situati fuori dalla rete autostradale faranno riferimento ai prezzi medi della regione/provincia autonoma nella quale è situato l’impianto, parimenti pubblicati sul sito internet del Ministero.
Il cartellone riportante i prezzi medi deve essere esposto all’interno dell’area di rifornimento, nel rispetto delle condizioni di sicurezza, in modo da garantirne adeguata visibilità. Il cartellone reca apposita indicazione che i valori in esso presenti sono riferiti ai prezzi medi; la dimensione dei caratteri usati è determinata in modo da garantirne la visibilità in condizioni di sicurezza assicurando una dimensione minima pari a 12 cm in altezza.
I prezzi medi sono esposti seguendo il seguente ordine dall’alto verso il basso:
1. gasolio,
2. benzina,
3. GPL,
4. metano;
sono esposti in euro per il litro o in euro per chilogrammo per il metano, indicando, con pari dimensione, le cifre decimali fino alla terza.
Il parere dell’Antitrust
Lo scorso gennaio, il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, nel corso dell’audizione in commissione Attività produttive della Camera ha espresso la contrarietà all’introduzione del prezzo medio e alla sua utilità dell’esposizione presso i distributori.
“L’Autorità ritiene che l’introduzione in capo agli esercenti dell’obbligo dell’indicazione, accanto al prezzo di vendita praticato, del prezzo medio regionale calcolato dal Ministero, appare suscettibile di presentare anche talune possibili controindicazioni. La media aritmetica del prezzo regionale risulta molto poco rappresentativa dell’effettivo contesto competitivo in cui un impianto di distribuzione di carburanti opera, sottolinea Roberto Rustichelli, poiché un impianto di distribuzione di carburanti risulta effettivamente in concorrenza soltanto con gli impianti situati a pochi chilometri di distanza. La doppia cartellonistica prevista, al di là dei possibili oneri aggiuntivi per gli esercenti, potrebbe perfino indurre in confusione alcuni consumatori.
La diffusione presso gli esercenti di un prezzo medio regionale rischia di ridurre la variabilità di prezzo, in quanto potrebbe essere utilizzata dalle imprese per convergere automaticamente su un prezzo focale, cioè un parametro chiaro da seguire per evitare una guerra di sconti che andrebbe a beneficio ai consumatori.“
Cosa fare?
Certamente è una indicazione che percorre la via della maggiore trasparenza, tuttavia crediamo che sia più utile, prima di andare a fare il pieno, consultare l' “Osservaprezzi carburanti” (vedilo qui), sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che permette di verificare in tempo reale i prezzi di vendita dei carburanti effettivamente praticati presso gli impianti di distribuzione situati nel territorio nazionale, così come comunicati dai gestori dei punti di vendita settimanalmente o nei casi di aumenti infrasettimanali.