Milioni di europei guardano eventi sportivi illegalmente e comprano abbigliamento e attrezzature sportive contraffatte. Adiconsum supporta la Spring Campaign dell’EUIPO “Play Fair”.
• Il 12% dei cittadini dell'UE ha avuto accesso o ha guardato in streaming contenuti provenienti da fonti online illegali per guardare eventi sportivi, di cui il 27% tra i giovani di età compresa tra 15 e 24 anni;
• In tutta l'UE, le attrezzature sportive contraffatte costano ai produttori 850 milioni di euro all'anno, pari all'11% delle mancate vendite;
• Il 10% dei giovani europei di età compresa tra i 15 e i 24 anni ha acquistato consapevolmente attrezzature sportive false online;
• Le autorità di polizia di tutta Europa hanno individuato e sequestrato 8 milioni di articoli sportivi contraffatti per un valore al dettaglio stimato di 120 milioni di euro.
13 giugno 2024 - Quest’anno l’Europa è al centro di numerosi e importanti eventi sportivi: dal campionato UEFA EURO 2024, al Tour de France, ai Giochi olimpici e paralimpici di Parigi, ma, purtroppo, dove ci sono grandi eventi, soldi e milioni di spettatori/consumatori, ci sono anche grandi opportunità per i truffatori di mettere a segno le loro frodi.
Lo streaming online illegale, infatti, colpisce tutti i tipi di contenuti, compresi gli eventi sportivi, e l’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà intellettuale, stima che la pirateria su tutti i media generi 1 miliardo di euro di entrate illegali all’anno, sottraendoli al finanziamento dello sport.
La Bulgaria è il paese in cui lo streaming illegale è più comune nell’UE, con il 21% degli intervistati totali che ammette di aver utilizzato fonti online illegali per guardare eventi sportivi, seguita da Grecia (20%), Irlanda (19%), Spagna (19%) e Lussemburgo (18%).
Secondo lo studio dell’EUIPO sulla violazione del diritto d’autore online, lo streaming è il metodo più diffuso per accedere a contenuti televisivi illeciti: il 58% della pirateria nell’UE avviene tramite streaming e il 32% tramite download.
Per combattere la pirateria degli eventi online, l’EUIPO ha messo in campo “Agorateka”, uno strumento per aiutare gli spettatori ad identificare le offerte legali per contenuti online, compresi gli eventi sportivi.
Oltre alle trasmissioni sportive, secondo l’EUIPO il settore delle attrezzature sportive dell’UE rappresenta un'altra piaga, con una perdita totale stimata nell'UE di 851 milioni di euro di mancate vendite all’anno (pari all’11% delle vendite totali del settore), senza contare l’abbigliamento sportivo contraffatto.
Francia, Austria e Paesi Bassi registrano le perdite monetarie più elevate, pari a centinaia di milioni di euro ciascuna. In termini di impatto proporzionale, Romania, Lituania e Ungheria sono i paesi più colpiti, con attrezzature sportive contraffatte che rappresentano fino al 20% delle vendite perse totali in ciascun paese.
Infine, ma non ultimi, i dati relativi all’operazione Fake Star, un'iniziativa contro articoli contraffatti che violano marchi noti, condotta dalle autorità di Polizia di tutta Europa, con il sequestro di 8 milioni di articoli sportivi e di lusso contraffatti per un valore al dettaglio stimato in 120 milioni di euro.
Ecco perché quest’anno l’EUIPO ha incentrato la sua annuale campagna di sensibilizzazione contro i rischi derivanti dalla contraffazione e dalla pirateria, in particolare all’ambito sportivo, intitolandola "Play Fair".
Con tale Campagna, l’EUIPO invita gli spettatori a non violare il diritto d’autore online attraverso lo streaming illegale e la pirateria degli eventi live e a guardare le trasmissioni ufficiali e ad acquistare prodotti autorizzati.
Adiconsum supporta la Campagna “Play Fair” dell’EUIPO. Da tempo, infatti, l’Associazione è in prima linea nella lotta alla contraffazione e alla pirateria e per la tutela della proprietà intellettuale, con numerose iniziative, sia a livello nazionale (v. Io sono originale promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy), che europeo (attualmente Adiconsum è impegnata nel progetto finanziato dall’Euipo stesso “We All Say NO 2 Fakes”, proseguimento delle precedenti iniziative “Peers Say No”, “Peers2Peers Say NO” e “We All Say NO”.