Il Consiglio dei Ministri abolisce i contributi che devono essere versati per le badanti che assistono anziani non autosufficienti ultraottantenni. Attenzione però all'Isee, perché non deve superare i 6.000 euro.
Il Consiglio dei Ministri, tenutosi lo scorso 26 febbraio, tra le diverse misure previste dal decreto Pnrr, ha inserito anche un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di lavoro domestico per i contratti con mansioni di assistente a soggetti anziani non autosufficienti di età superiore agli 80 anni. L’obiettivo dichiarato della misura è favorire la regolarizzazione dei rapporti di lavoro. Ci sono però regole stringenti che limitano molto l'impatto di questa misura.
Chi ne ha diritto
La misura riguarda il rapporto di lavoro che deve avere queste caratteristiche:
- nuovo o, per quelli già in essere, trasformati da tempo determinato a indeterminato;
- il lavoratore non deve appartenentere al nucleo familiare del datore di lavoro;
- non deve essere cessato da almeno sei mesi;
- le persone oggetto di assistenza devono avere un’età anagrafica di almeno 80 anni, titolari dell’indennità di accompagnamento e Isee per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro.
Ammontare del beneficio
Esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi nel limite massimo di importo pari a 3.000 euro su base annua (i contributi si pagano trimestralmente).
La misura dovrebbe decorrere dal 1 aprile 2024 fino al 31 dicembre 2025.