Approvata la legge di Bilancio per il 2023, quali sono le novità che riguardano i consumatori e le loro famiglie? Vediamole insieme.
La manovra di bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri il 21 novembre è arrivata al termine dell’iter parlamentare ed è diventata legge dello Stato. Diverse le novità che toccano i consumatori e le loro famiglie, ecco le principali.
Caro bollette, è la parte più importante della manovra. Viene confermato per il primo trimestre 2023 il bonus sociale ma è aumentata la soglia Isee per ottenerlo, che sale da 12 mila a 15 mila euro. L’ampliamento riguarderà oltre 660 mila famiglie, che si aggiungeranno a quelle che già ricevono il bonus per le bollette della luce (circa 2,5 milioni) e il bonus per il gas (circa 1,5 milioni). Inoltre il bonus sociale sarà erogato automaticamente, quindi senza fare domanda, perché verrà consultata la banca dati Inps, ovviamente deve essere presente un Isee aggiornato. Si abbassa l’iva dal 22% al 5% l’aliquota Iva per le fatture dei servizi di teleriscaldamento per il primo trimestre mentre quella per il pellet passa dal 22% al 10% per tutto il 2023.
Il bonus psicologo che tanto successo ha riscosso aumenta da 600 euro a 1.500 euro e diventa permanente, confermato il tetto Isee a 50.000 euro ma le risorse scendo dai 25 milioni del 2022 ai 5 del 2023 e agli 8 del 2024.
Congedo parentale facoltativo, viene aggiunto un mese retribuito all’80% e utilizzabile fino al sesto anno di vita, usufruibile in alternativa tra i genitori.
Arriva quota 103 per le pensioni, il prossimo anno potranno lasciare il lavoro tutti coloro che hanno 62 anni e 41 di contributi (circa 48 mila persone). Attenzione perché il valore degli assegni di chi accede a Quota 103 non potrà essere superiore a 5 volte i trattamenti minimi (circa 2.850 euro per il 2023). Il limite durerà fino alla maturazione dei requisiti “ordinari” del pensionamento (cioè dai 62 ai 67 anni). I lavoratori privati che maturano i requisiti il primo gennaio 2023 dovranno attendere fino ad aprile prima di andare in prepensionamento, mentre i dipendenti pubblici potranno farlo ad agosto. Restano in vigore le regole della “Fornero” che saranno riviste nel 2023 con una riforma complessiva. Viene introdotto un premio del 10% per chi decide di restare al lavoro pur avendo raggiunto i requisiti pensionistici. Prorogate per il 2023 Ape Sociale e Opzione Donna. Per quest’ultima ci sono delle novità, viene introdotta una riduzione di età a seconda del numero di figli: 58 anni con due figli o più, 59 con un figlio, 60 anni senza figli. Inoltre, potrà usufruirne solo chi al momento della richiesta da almeno sei mesi è coniuge o parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità oppure è invalida civile con una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74% oppure licenziata o dipendente di imprese per le quali è attivo un tavolo di crisi aziendale.
Taglio al cuneo fiscale per aumentare le buste paga dei dipendenti con redditi medio-bassi. Un taglio di due punti sarà destinato ai redditi fino a 35mila euro. E’ la proroga a quello già in vigore che ha riguardato 13,8 milioni dipendenti, i quali hanno ottenuto un aumento netto compreso tra 178 euro (per i redditi lordi annui di 12 mila euro) e 435 euro (redditi fino a 35mila euro). Inoltre per i dipendenti con redditi fino a 25 mila euro, il taglio sarà di tre punti. Tassati al 5% i premi di produttività fino a 3mila.
Cambia il Reddito di cittadinanza è stato confermato per i primi 7 mesi del 2023 gli “occupabili”, vale a dire per coloro che hanno tutte le condizioni e nessun impedimento per ottenere un impiego. Previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta di lavoro, anche se questa non verrà considerata congrua. Chi ricade in questa categoria, potrà accettare contratti di lavoro intermittente o stagionale fino a 3 mila euro lordi senza rinunciare al Rdc. Per chi non rientra in questa categoria, cioè i nuclei familiari con minorenni, disabili o anziani con almeno 60 anni a carico, non cambierà nulla.
Le pensioni minime per chi ha più di 75 anni salgono a 600 euro ma solo nel 2023.
Rivalutazione automatica delle pensioni nel 2023 e 2024 sarà dell’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, del 53% per le pensioni tra 5 a 6 volte il minimo; del 47% tra 6 e 8 volte il minimo, del 37% da 8 a 10 volte il minimo e del 32% oltre 10 volte il minimo.
Smart working solo per i lavoratori fragile nel primo trimestre 2023 sia nel pubblico sia nel privato anche esercitando un’altra mansione, se necessario.
Gli acquisti di unità immobiliari a destinazione residenziale, comprate direttamente dalle imprese costruttrici, entro il 31 dicembre 2023 in classe energetica A e B usufruiscono di uno sconto fiscale del 50% sull’iva che verrà effettato con una detrazione dall’Irpef ripartita in 10 quote costanti annuali.
Prorogato per il 2023 il bonus mobili e grandi elettrodomestici green per un importo massimo di 8000 euro, in caso di interventi di ristrutturazione della casa sul quale si può chiedere una detrazione del 50% delle spese.
In presenza di un mutuo ipotecario in origine non superiore a 200mila euro e con Isee, al momento della richiesta, non superiore a 35mila euro e senza alcun ritardo pagamenti delle rate si può chiedere di rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al tasso fisso. L’istituto emittente il mutuo non può rifiutarsi.
Eliminata 18App, sostituita da una “Carta della cultura Giovani” per quelli in un nucleo familiare con Isee fino a 35mila euro e una “Carta del merito“, ai maturati con 100 centesimi. Ciascuna carta ha un valore di 500 euro e possono essere cumulati.
Istituito un Fondo per sostenere l’acquisto di beni alimentari alle famiglie con Isee fino a 15mila euro e introdotta la sperimentazione del Reddito alimentare, distribuzione dell’invenduto dei supermercati agli indigenti.
La decisione di cancellare le cartelle esattoriali di multe e tasse in riscossione dal 2000 al 2015 con importi inferiori ai 1.000 euro spetterà agli enti locali. Gli interessi saranno comunque cancellati e la scadenza slitta al 31 marzo 2023.
Dal 1° gennaio 2023 scompare con lo sconto di 18 centesimi al litro per la benzina e diesel.