L’allarme arriva dal Commissariato di P.S. online, le truffe sulle applicazioni di messaggistica istantanea sono sempre più numerose e spesso si presentano come messaggi inoffensivi che in realtà hanno lo scopo di agganciare la vittima per esortarla a comunicare dati personali.
Secondo l’analisi della Direzione centrale della polizia criminale, gli anziani vittime di truffa sono, prevalentemente, uomini tra i 65 e gli 80 anni, soglia oltre la quale le vittime di sesso femminile superano quelle di sesso maschile. La categoria degli anziani è, infatti, caratterizzata da alcuni fattori di vulnerabilità: l’età anagrafica, naturalmente, che comporta un minor vigore fisico e psicologico, cui si somma, purtroppo troppo spesso, un forte bisogno di comunicare. Il copione è sempre lo stesso, il delinquente inganna la vittima, approfittando della buona fede e facendo affidamento sulle eventuali ridotte capacità di reazione e del suo bisogno di relazioni sociali.
Ed è proprio questo lo schema segnalato dal Commissariato di P.S. online, la vittima riceve un messaggio su Whatsapp o altro sistema (Telegram, …) o addirittura un semplice sms: “Ciao nonna/mamma mi è caduto il telefono questo è il mio nuovo numero”.
Se ricevi un messaggio di questo tipo che ti avvisa di aver rotto il telefono e ti chiede di salvare il suo nuovo numero tra i contatti della rubrica potrebbe trattarsi di una truffa. Al primo messaggio seguiranno richieste insolite di denaro, la ricarica di una carta prepagata, le credenziali per accedere al conto corrente.
Il consiglio
Non rispondere al messaggio ma chiama il “vecchio” numero, se risponde il nipote/figlio è chiaramente una truffa per cui cancella la conversazione e, se lo hai salvato, eliminalo dalla rubrica.