L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato Amazon con 10 milioni di euro per pratica commerciale scorretta. Sul sito di Amazon un’ampia selezione di prodotti, viene pre-impostata l’opzione “acquisto periodico” anziché “acquisto singolo”, limitando così la libertà di scelta dei consumatori.
AGCM lo scorso giugno ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Amazon Services Europe S.à r.l., Amazon EU S.à r.l. e Amazon Italia Services S.r.l., ipotizzando che: a) la condotta consistente nella pre-impostazione dell’acquisto periodico per una serie di prodotti potesse configurare una pratica commerciale scorretta; b) la condotta consistente nella pre-impostazione della consegna veloce a pagamento, pur essendo disponibile l’opzione gratuita, potesse configurare una violazione della normativa in materia di diritti dei consumatori nei contratti.
Al termine dell'istruttoria l’Antitrust ha accertato che Amazon attua una pratica commerciale scorretta consistente nella pre-selezione dell’acquisto periodico per un’ampia selezione di prodotti offerti sul sito. In particolare, nella pagina web dove sono descritte le caratteristiche dell’articolo selezionato, viene pre-impostata l’opzione “acquisto periodico” anziché “acquisto singolo”, sia per prodotti venduti da Amazon sia per prodotti venduti da terzi sul marketplace. In questo modo, viene limitata in modo considerevole la libertà di scelta dei consumatori. La pre-spunta grafica dell’acquisto ricorrente induce a comprare periodicamente un prodotto - anche senza effettivo bisogno - limitando così la facoltà di scelta. Inoltre, la condotta attuata dal gruppo è stata ritenuta in contrasto con il canone di diligenza professionale perché un operatore dell’importanza di Amazon sarebbe tenuto a costruire le interfacce online, relative ai processi di acquisto, in modo da consentire ai consumatori di effettuare scelte commerciali libere e consapevoli. L’Antitrust quindi ha irrogato una sanzione di 10 milioni di euro in solido a due società del gruppo Amazon, le aziende lussemburghesi Amazon Services Europe S.à r.l. e Amazon EU S.à r.l.
Mentre nell'ipotesi di correttezza nel caso "pre-selezione della consegna veloce a pagamento", l'AGCM ha accolto gli impegni proposti da Amazon che in futuro predefinirà soltanto l’opzione di consegna gratuita. Inoltre le due società erogheranno un ristoro a favore dei consumatori che durante il 2023 si sono rivolti al Servizio Clienti per lamentarsi di questa condotta.
Ecco alcuni suggerimenti per affrontare il mondo dell’eCommerce con più tranquillità
Prima dell’acquisto:
- Attenzione alle condizioni di vendita. Prima di iniziare la procedura di pagamento, devi cercare sul sito le condizioni di vendita. Di solito si trovano nella sezione “shopping”, “guida all’acquisto”, “condizioni generali” o “carrello”. È bene stamparle e leggerle con calma. Se hai dubbi o vuoi chiedere chiarimenti, scrivi al venditore. Ogni sito ha un indirizzo email.
- E se qualcosa non va per il verso giusto? Stampa la pagina del sito: se la transazione si dovesse interrompere e non sei certo dell’esito, inviala tramite raccomandata al venditore (e, per conoscenza, anche a chi ha emesso la carta di credito e alla tua banca), scrivendo che l’acquisto non è andato a buon fine e che quindi non deve essere addebitato sul tuo conto.
- I sistemi di sicurezza internazionali. Assicurati che il sito sul quale stai acquistando utilizzi sistemi di sicurezza internazionali (quelli contrassegnati dal lucchetto in basso a destra sullo schermo) e ricorda che l’indirizzo dei siti protetti inizia sempre con https, con la “s” finale.
- Nel caso di computer pubblici o condivisi. È buona norma non utilizzare la carta di credito su computer pubblici o condivisi come negli internet cafè: altre persone potrebbero accedere ai tuoi dati.
Dopo l’acquisto:
- Controlla l’estratto conto della carta. Tieni costantemente sotto controllo l’estratto conto della tua carta di credito. In caso di problemi è fondamentale contestare le spese effettuate illegalmente da terzi tempestivamente. Comunica con l’ente che ha emesso la carta per farla bloccare e fai la denuncia.
- Il venditore è responsabile. Non cambia nulla rispetto a un acquisto in un negozio fisico. Il venditore anche se online è responsabile nei confronti del consumatore. Deve rispondere per eventuali difetti del prodotto consegnato, garantendone la riparazione, la sostituzione a richiesta del cliente o il rimborso. Il prodotto acquistato su internet, inoltre, deve avere tutte le caratteristiche promesse e indicate dall’etichetta o dalla pubblicità: in caso contrario, avete diritto alla sostituzione dell’oggetto entro il più breve tempo possibile. Per questo tipo di interventi (costi di spedizione per la sostituzione, materiali e mano d’opera per una riparazione, …) il venditore non deve chiedervi nessun esborso. Tutte le spese sono a suo carico. La garanzia, come quella di ogni altro prodotto, vale 24 mesi dalla consegna e deve essere fatta valere entro due mesi dalla scoperta del difetto.
- Cambiare idea. Se all’arrivo del prodotto acquistato avete cambiato idea, non vi preoccupate, la legge vi permette di rimandarlo indietro e il venditore è tenuto a rimborsarvi. Si chiama «diritto di recesso» e lo potete esercitare senza fornire alcuna giustificazione. Per farlo dovete inviare entro 14 giorni dalla consegna del prodotto acquistato una raccomandata a/r all’indirizzo del venditore. Potete comunicare la vostra intenzione anche via email, ma solo se previsto dal contratto che avete firmato. Il periodo per esercitare il recesso sale a 12 mesi se il fornitore non vi ha informato correttamente dei vostri diritti. Entro 14 giorni dovete restituire la merce a vostre spese. Se effettuate il diritto di recesso in modo corretto (rispettando tempi e modi previsti), il venditore è tenuto a risarcirvi il prima possibile, entro un limite di tempo fissato a 14 giorni, senza alcun tipo di addebito.
- Il prodotto non arriva. Se la merce non arriva, bisogna sollecitare il venditore con una lettera di diffida in cui si intima di effettuare la consegna nei 15 giorni successivi. Se non si riceve risposta il contratto si intende risolto e il prezzo deve essere restituito da parte del venditore. Se il venditore non dà segni di vita, non resta che andare dinnanzi ad un giudice, ma bisogna avere le prove. A tal proposito è importante salvare tutte le comunicazioni con il venditore e il pagamento effettuato.
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