L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso, con parere negativo, l’istruttoria relativa al progetto di modifica del modello di remunerazione dei prelievi Atm con Bancomat, presentato dal consorzio Bancomat S.p.A.
Il progetto riguarda i prelievi con carte del circuito Bancomat e il cambio nelle regole di remunerazione.
Le regole attualmente in vigore stabiliscono, per i prelievi da ATM non della propria banca, un sistema di remunerazione in base al quale vi è il pagamento di una commissione interbancaria da parte della banca del titolare della carta a favore della banca proprietaria dell’ATM, il cui importo è fisso ed è determinato dal circuito (dal 1° luglio 2022 pari a 0,47 centesimi), segue il versamento di una commissione da parte del titolare della carta alla propria banca (cd commissione al prelievo), il cui importo è determinato dalla banca stessa.
Bancomat ha portato all’attenzione dell’Autorità un progetto di modifica a ottobre 2020, poi modificato a luglio 2021. Questo progetto prevede che le banche proprietarie degli ATM possano applicare direttamente al titolare della carta, al momento del prelievo, una commissione definita in via autonoma. Secondo Bancomat, tale modifica del modello di remunerazione sarebbe giustificata dall’aumento dei costi sostenuti dalle banche nella gestione degli ATM, legati all’evoluzione tecnologica di tali apparecchiature e ai maggiori rischi collegati ad iniziative fraudolente più sofisticate; costi che, in molti casi, sarebbero maggiori rispetto all’ammontare della commissione interbancaria.
A fronte delle prime perplessità espresse da Agcm, Bancomat era intervenuta a luglio 2021 dichiarando di voler apportare modifiche al progetto originario. Tra le altre cose le più impattanti per i consumatori erano, il divieto per i proprietari dell’ATM di praticare commissioni superiori a 1,50 euro e la creazione di una app per permettere ai consumatori di conoscere dove si trovino gli ATM e quali commissioni essi applicano ai prelievi.
Al termine di un’articolata istruttoria, l’Autorità ha rilevato che il nuovo progetto configura una restrizione della concorrenza in quanto stabilisce una serie di regole comuni che determinano effetti di natura anticoncorrenziale consistenti nell’aumento significativo delle commissioni medie di prelievo per gli utenti da parte delle banche aderenti; nella creazione di ostacoli per la concorrenza tra banche nell’erogazione dei servizi alla clientela, dal momento che per queste verrà meno la possibilità di influire su una variabile concorrenziale (vale a dire la possibilità di determinare la commissione di prelevamento in circolarità e la possibilità di non farla pagare al cliente); nell’aumento degli incentivi a colludere per le banche aderenti.
Secondo Agcm dai dati acquisiti in istruttoria emerge che non vi è alcuna relazione diretta tra l’attuale modello di remunerazione e la diminuzione degli Atm (-13,9% tra 2015 e 2021), legata invece alla riduzione del numero di sportelli (-28,4% tra 2015 e 2021).
In sintesi, il rischio che il progetto presentato da Bancomat spa portasse a un indiscriminato aumento dei costi di prelievo presso uno sportello appartenente a una banca diversa da quella in cui abbiamo il conto corrente è stato sventato.
Bisogna però tenere sempre gli occhi ben aperti e controllare i costi applicati sia sugli strumenti di pagamento in nostro possesso (bancomat e carte di credito) sia sullo stesso conto corrente e fare sempre un confronto con le offerte di mercato perché, facendo giocare la concorrenza, cambiando banca potremmo ottenere risparmi interessanti, ecco i nostri consigli su come fare: vedi qui.